Ogni anno in Europa vengono vendute oltre 5 milioni di tonnellate di lubrificanti.

Di questi non più del 50% vengono riciclati o smaltiti, attraverso il recupero degli oli usati. Alcuni dei volumi “scomparsi” sono necessariamente a perdere, per la loro tipicità di impiego. Ma molti altri prendono vie non istituzionali, e versati nel terreno o direttamente nelle fogne, attraverso le falde ed i corsi d’acqua giungono prima o poi al mare. Pochi centimetri cubi di olio lubrificante sono sufficienti a ricoprire centinaia di metri quadri di superficie, intossicando la fauna e la flora con gli additivi disciolti, ed impedendo il normale scambio dell’ossigeno. Una maggiore coscienza da parte di chi naviga nel trattare tali prodotti è oggi una vera e propria necessità.

La sostituzione prematura di olio e filtri è un aggravio di costi gestionali non motivato ed espone ad un rischio di sversamenti di idrocarburi che arrecano gravi danni all’ambiente. Controllate le perdite sia di carburanti che di lubrificanti in sentina, individuandone la provenienza; la sicurezza in navigazione e la prevenzione del danno meccanico passano anche attraverso piccole operazioni di Manutenzione Preventiva, quali la verifica periodica delle guarnizioni e delle tenute. Un trafilaggio indesiderato è sintomo di trascuratezza ed è una via di ingresso a ritroso di acqua o polveri abrasive. Il lavaggio della sentina con solventi è un modo per tacitare la propria coscienza, allontanando “l’impiccio” in maniera elegante, inglobando le sostanze di per sé tossiche con altri prodotti altrettanto dannosi, senza risolvere alla fonte il problema.

In condizioni di impiego standard il sistema olio/filtri di un motore diesel per diporto è in grado di operare con tutta tranquillità per circa 200h. Resiste ancora l’abitudine, retaggio di tempi passati quando sia i lubrificanti che i motori in cui operano non raggiungevano le prestazioni odierne, di sostituire con cadenze stagionali l’olio, senza prestare attenzione al fatto che molto spesso si sono effettuate non più di 50h di navigazione!

Magari sarebbe più opportuno conservare tal quale la carica, ancora integra, per l’anno successivo, controllando con una semplice analisi le condizioni operative del proprio motore.

Lubrificazione e diporto