Ieri 18 Luglio, grazie alla passione del Presidente di Confindustria Firenze, Simone Bettini e Stefano Domenicali general manager del team Ferrari F1, abbiamo potuto ascoltare “dal vivo” le testimonianze di una carriera davvero unica al servizio dello sport tra i più complessi al mondo.

Una storia di oltre venti anni, intessuta di profondi legami tra la struttura del circuito e la crescita del team Ferrari da lui guidato. Dai tempi bui di fine anni’80 e primi anni’90, alla necessità di condivisione di competenze creando una sorta di succursale nell’area anglosassone (attorno al circuito di Silverstone).

I numerosi test su pista e oltre 90000 km percorsi hanno portato agli ottimi risultati, ben apprezzati. Adesso si è arrivati ad un team multietnico in cui collaborano gomito a gomito tecnici di molteplici nazionalità (provenienti da oltre 21 paesi) perfettamente integrati; molte delle competenze nazionali provengono dal Sud.

Dopo quasi dieci anni di vittorie incontrastate (piloti e costruttori, fino al 2008), alcune carenze specialmente nel settore aerodinamica oltre a nuove limitazioni allo sviluppo (non potendo più effettuare test a volontà su pista) hanno fatto perdere prezioso terreno rispetto alle scuderie concorrenti; ultimamente questo gap è quasi del tutto scomparso.

La squadra F1 è una struttura molto complessa, con oltre 750 persone coinvolte, per completare ed armonizzare un progetto composto da carrozzerie, telai, propulsori ed elettronica. La Ferrari si è “battuta” con la federazione per non estremizzare i prototipi a ruote scoperte, per la necessità industriale di avere ricadute positive per GEI e le vetture stradali. Le nuove normative per il campionato 2014 (6 cilindri turbo con notevoli limiti al consumo carburante) sono ottimali a tale scopo. La divisione sportiva e quella “industriale” sono due realtà molto diverse come target, ma tra di sé ben integrate. La gestione dell’evento sportivo (nel campionato) richiede tempi di reazione molto stringenti, schematiche ben strutturate, ma può fornire ottimi spunti/soluzioni nel breve anche per le supercar stradali. Le tempistiche (e la necessità di risposte immediate) legate al progetto F1 hanno obbligato Ferrari alla collaborazione con i fornitori in genere locali, creando un indotto di eccellenza nell’area modenese (un tempo monocultura legata al settore delle piastrelle).

La crisi economica ha coinvolto di recente anche la F1 con situazioni critiche per molte scuderie; pochi team ne stanno uscendo illesi.

La scuderia del cavallino non è composta da pochi “superuomini” (pilota e progettisti), ma anche da numerose “persone normali” come i meccanici della pit lane che con spirito di squadra, allenamento e abnegazione, alla fine si trasformano in dei veri maghi (cambio gomme in 3 secondi, accovacciati in ginocchio, per affrontare bolidi che arrivano ad oltre 100 km/h).

Una grande amicizia lega Stefano al Mugello, come circuito e come persone, lo conferma il Pres. di Confindustria Firenze Simone Bettini. Occorre sempre un grande entusiasmo ed abnegazione per cercare di essere primi.

Sempre alla ricerca del miglioramento continuo, prendendosi comunque grande responsabilità e con la necessità di forte motivazione da parte di tutti; altrimenti il gioco non può funzionare. Sicuramente l’esperienza di Domenicali ha trasformato Ferrari da azienda tecnocentrica a multimanageriale.

Numerose, articolate e partecipate le domande del folto pubblico; altrettanto ricche ed esaustive le risposte.

Un gran bell’evento, grazie ancora Presidente Bettini!

Domenicali al Mugello